Michele Gori — Il Flauto Jazz in Italia
July 6, 2016 (No Comments) by Peter Westbrook

Il flauto traverso è sicuramente uno degli strumenti più popolari in Italia; fin dall‘800, grandi flautisti hanno contribuito a rendere celebre questo strumento nell’ambito della musica classica: Guido Briccialdi, Emanuele Krakamp, Ernesto Kohler, Giuseppe Gariboldi per citarne alcuni, fino a Severino Gazzelloni, flautista di fama mondiale che nel secolo scorso ha donato immensa visibilità al flauto, anche al di fuori degli ambiti accademici.

Per trovare le prime tracce del flauto jazz in Italia bisogna invece risalire al 1941, anno in cui il flautista e contrabbassista Carlo Pecori registrò a Berlino con la big band del sassofonista piemontese Tullio Mobiglia. Verso la fine degli anni ’40 altri musicisti italiani che si dedicarono al flauto jazz furono Marcello Boschi, William Righi ed Enzo Scoppa.

      Gino Marinacci

Gino Marinacci

La prima vera, importante figura del flauto jazz italiano è però quella di Gino Marinacci, che esordì al flauto nel 1959 nel disco “Softly” di Armando Trovajoli. Tra i primi musicisti ad usare l’intera famiglia dei flauti, Marinacci collaborò con importanti jazzisti americani del calibro di Chet Baker, Lee Konitz, Sal Nistico, e nel 1971 vinse il premio internazionale del jazz “Louis Armstrong”. Suonò inoltre nell’orchestra della Rai e fu ideatore della trasmissione televisiva “Amico Flauto”.

Tra gli altri flautisti appartenenti alla “vecchia guardia” possiamo ricordare Gianni Bedori, Sergio Rigon, Renato Geremia, Giancarlo Barigozzi (musicista e titolare di un prestigioso studio di registrazione) e l’argentino naturalizzato italiano Hugo Heredia.

Dagli anni ’70 in poi, sempre più musicisti iniziano a dedicarsi al flauto in ambito jazzistico, anche se si tratta principalmente di saxofonisti che utilizzano il flauto come secondo strumento.

Negli anni ’80 e ’90 emergono però le prime figure di flautisti jazz “puri”, musicisti cioè che si dedicano esclusivamente al flauto senza alternarlo ad altri strumenti. Tra questi citiamo Nicola Stilo, a lungo collaboratore di Chet Baker; Stefano Benini, tra i massimi esperti della storia del flauto jazz; Massimo De Mattia, principale rappresentante dell’avanguardia.

         Nicola Stilo

Nicola Stilo

Nicola Stilo, nato nel 1956 a Rosarno (Reggio Calabria), è un autodidatta. Dalla fine degli anni ’70 collabora con alcuni dei più importanti jazzisti italiani come Franco D’Andrea, Enrico Pieranunzi, Massimo Urbani, Pietro Tonolo, Enrico Rava, Maurizio Giammarco e molti altri. Nel 1980 avviene l’incontro con il grande trombettista Chet Baker, con cui Stilo suonerà fino al 1988, anno della morte del jazzista americano. Trascorre qualche anno in Brasile dove suona con importanti musicisti carioca.

Il suo primo album da leader risale al 1995, “Errata Corrige”, registrato in quartetto con Danilo Rea, Furio Di Castri e Roberto Gatto. Dell’anno prima, 1994, è invece l’interessante disco “Flute Connection”, registrato da co-leader insieme al flautista Stefano Benini. Tra le sue collaborazioni più significative ricordiamo inoltre quella con il grande chitarrista brasiliano Toninho Horta, immortalata nello splendido cd “Duets” e nell’album “Vira Vida”, cui partecipano altri formidabili musicisti come Stefano Bollani e Stefano Di Battista.

Dotato di talento eccezionale anche come pianista e chitarrista, musicista di grande musicalità e tecnica invidiabile, Nicola Stilo è stato ed è tuttora uno dei principali rappresentanti del flauto jazz a livello europeo.

    Stefano Benini

Stefano Benini

Stefano Benini, si è diplomato in flauto al Conservatorio di Torino. Dopo il diploma si è dedicato alla musica jazz e allo studio del flauto al di fuori dei canoni classici. Ha partecipato a numerosi festivals e rassegne suonando con alcuni dei più prestigiosi nomi del jazz: Sam Most, Lee Konitz, Lawrence “Butch” Morris, Ruud Brink, J.A.Deane, Zeena Parkins, Myra Melford, Bill Horvitz, Nin Le Quan, Larry Nocella, Peter Guidi, Nicola Stilo, Gianni Basso, Paolo Birro, Bruno Marini, Marco Castelli, Gianantonio DeVincenzo, Andrea Pozza, Pietro Tonolo, Gianni Cazzola, Piero Leveratto, Marco Tamburini, Silvia Donati, Massimo De Mattia, Marcello Tonolo, Gianni Coscia, Antonello Salis, Daniele Di Bonaventura, Garrison Fewell, Nino De Rose, Duilio Del Prete e altri. Nel 2010 è stato eletto miglior flautista jazz italiano dai lettori della rivista Jazzit. Collabora da anni con la rivista specializzata “Falaut”, dove cura una rubrica sul flauto jazz ed ha al suo attivo più di 60 articoli.
Stefano Benini è considerato uno dei migliori flautisti jazz a livello italiano ed europeo, ed ha ottenuto riconoscimenti e apprezzamenti dalla critica di tutta Europa. E’ inoltre considerato uno dei massimi esperti della storia e del repertorio del flauto jazz; ha pubblicato l’indispensabile “Il Flauto e il Jazz” (Ed.Curci). Ha all’attivo una vastissima discografia come leader, co-leader e sideman; tra le sue incisioni storiche, va ricordato l’album “Flute Madness” registrato nel 2001 insieme al grande flautista americano Sam Most.
L’elenco delle sue pubblicazioni e la sua discografia completa sono disponibili al sito internet: www.stefanobenini.com

   Massimo De Mattia

Massimo De Mattia

Massimo De Mattia, nato nel 1959, autodidatta, esordisce negli anni ‘70 collaborando con Tom Kirk, Bruno Cesselli, Lanfranco Malaguti, Giovanni Maier, Glauco Venier, U.T.Gandhi, Gianluigi Trovesi, Zlatko Kaucic, Ares Tavolazzi, Nicola Stilo, Stefano Benini, Paolo Birro, Massimo Manzi, Herb Robertson, Teho Teardo, Sàndor Szabò, Giorgio Pacorig. Nel 1993 pubblica la prima opera discografica, “Poésie pour Pasolini”, e viene segnalato tra i nuovi migliori musicisti italiani (Referendum Top Jazz 1993). Collabora con l’associazione Cinemazero di Pordenone come direttore artistico della rassegna “Schermo Sonoro” e fondatore di “Zerorchestra”; con la Scuola Sperimentale dell’Attore; con artisti, pittori, scultori, poeti, registi e scrittori. Realizza per la rassegna d’arte contemporanea Hic Et Nunc l’opera “Sono un’architettura di suoni istantanei sopra uno spazio che si disintegra” (Villa Manin, Passariano – marzo 2000). Nel 2001 ha dato impulso alla costituzione dell’orchestra di musica improvvisata Phophonix. Presso la Scuola Sperimentale dell’Attore di Pordenone conduce Scena Sonora, incontri-lezioni rivolte a musicisti e attori basate sulle proprie strategie di compositore e performer. Si esibisce in RAI e in svariati festival. Con il proprio quartetto inaugura la prima stagione concertistica della Fazioli Concert Hall – Il Volo del Jazz 2005. I cd “Atto Di Dolore” e “Mikiri+3” figurano tra i 100 World Greatest Jazz Albums (Jazzit Awards) nel 2010 e 2011. Nel 2011, 2012 e 2013 viene eletto migliore flautista italiano (Jazziit Awards Readers Poll).

L’attuale panorama del flauto jazz italiano può vantare altri interessanti musicisti che si esprimono ad alti livelli. Ne presentiamo alcuni qui di seguito, in ordine alfabetico.

Elvio Ghigliordini, polistrumentista, si è diplomato in flauto nel 1981 con il massimo dei voti. Frequenta corsi di perfezionamento con C.Klem e A.M.Morini. Inizia il percorso jazzistico frequentando workshop con G.Trovesi, K.Garrett, G.Burton, San Rivers, e nel 1999 si diploma in Musica jazz al conservatorio di Perugia. In qualità di flautista e baritonista ha partecipato a numerosi festival jazz in tutto il mondo (Montreal, Ottawa, Montreaux, Manly) e suonato con nomi quali: Y.Latef, G.Garzone, P.Iodice, Gianni Oddi, R.Gatto, M.Giammarco e altri. Ha lavorato in orchestra diretto da G.Ferrio, A.Trovajoli, P.Caruso, F.Piana, P.Vessicchio e Demo Morselli, e accompagnato artisti di rilievo come Eumir Deodato, Dee Dee Bridgewater, Amii Stewart, Johnny Dorelli. Collabora con la sezione jazz dell’orchestra Roma Sinfonietta ed è elemento stabile nell’orchestra jazz dell’Auditorium Parco della Musica (PMJO),diretta da Maurizio Giammarco, con la quale ha realizzato prestigiose collaborazioni con jazzisti come M.Stern, K.Wheeler, U.Caine, Bob Brookmeyer, M.P. De Vito, K.Berger, Nguyên Lê, J.Girotto, M.Schneider, Raiz, R.De Souza, Frankie Lovecchio. Gabin. In qualità di leader sono usciti 4 cd a suo nome: “Fluttin’ on jazz”, “Alterabile”, “Baritonite” e “Libero”.
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Michele Gori, autore di questo scritto (link all’intervista).

   Stefano Leonardi

Stefano Leonardi

Stefano Leonardi, nasce a Trento nel 1978, inizia lo studio del flauto traverso a otto anni. Essenzialmente autodidatta, si avvicina al jazz dapprima grazie ai dischi, poi studiando e avvalendosi dei consigli di Stefano Benini (2005-2007) e Geoff Warren (2008).
Frequenta i seminari con Carol Sudhalter (2010) e con Sam Most (2011). Con Matteo Turella, Paolo Ghetti e Carlo Alberto Canevali incide nel 2008 il primo disco da leader “E-Ray” per Splasc(H) Records.
Nel 2010 nasce Flut3ibe, un organico di sestetto che comprende tre flauti (Stefano Benini, Michele Gori, Stefano Leonardi) e sezione ritmica (Matteo Turella, Enrico Terragnoli, Nicola Stranieri), aperto sia alla libera improvvisazione che al folklore immaginario e alla elaborazione di standard del jazz.
Con questo progetto incide “Moiré” per l’indipendente Nu Bop Records.
Attualmente collabora a diversi progetti, l’ultimo a fianco di Stefano Pastor, Fridolin Blumer e Heinz Geisser, incentrato sulla figura e sulla musica di Thomas Chapin.
Nel 2014 con questa formazione, la prestigiosa label britannica Leo Records pubblica “Conversations About Thomas Chapin”.
Compare in “Night Bird Song”, film/documentario su Thomas Chapin della regista americana Stephanie J. Castillo.
Il suo sito internet: www.stefanoleonardi.it

   Gianluca Milanese

Gianluca Milanese

Gianluca Milanese, nato a Udine nel 1973, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce dove si e’ diplomato in Flauto,  Musica Jazz, Musica Elettronica, e dove ha conseguito con il massimo dei voti e lode il Diploma Accademico di I e II livello in  Musica Antica.
Nel Luglio 1997 ha frequentato la Berklee Summer School at Umbria Jazz dove ha ricevuto l'”Outstanding Musicianship” Award come musicista emergente per le doti musicali messe in evidenza.
Da oltre 20 anni svolge attività concertistica sia in Italia che all’estero (Belgio, Portogallo, Slovenia, Grecia, Germania, Inghilterra, Cina), con repertori che spaziano dalla musica antica all’improvvisazione radicale.
E’ l’unico flautista italiano ad aver suonato con Joe Zawinul, pianista austriaco e leader dei Weather Report. Dal 2009 ricopre il ruolo di Direttore Artistico del Festival Maggio Musicale Salentino (www.maggiosalentino.it). Vanta una nutrita attività discografica; tra i lavori recenti, degno di nota il cd “Tessere” registrato in duo con il pianista Nicola Andrioli.
I dettagli della sua attività musicale sono reperibili sul suo sito internet:
www.gianlucamilanese.it

       Carlo Nicita

Carlo Nicita

Carlo Nicita, flautista e compositore siciliano, ricerca nella propria musica una concezione “totale e creativa”, ponendo le radici nel jazz, ma attraversando diversi linguaggi e forme musicali. Dopo aver svolto attività di flautista classico, vince una borsa di studio offerta dal Berklee College of Music of Boston a Umbria Jazz nel 2001 e una borsa di studio a Siena Jazz nel 2002. Ha collaborato con Maria Pia De Vito, Huw Warren, Giovanni Falzone, Yuri Goloubev, Tino Tracanna, Mauro Negri, e molti altri. Con Archipel Orchestra di Ferdinando Faraò ha vinto il premio come “Migliore formazione dell’anno 2012” nel referendum di Musica Jazz. E’ stato più volte votato nelle categorie “Disco dell’anno”, “Miglior nuovo talento italiano” e “Musicista dell’anno. Ha all’attivo circa 20 CD, come leader e sideman. I suoi dischi “Voices”, “Unquiet Serenade”, in collaborazione col pianista Rosario Di Rosa, e “Taranta’s Circles”, con Mahanada Quartett, hanno ottenuto importanti riconoscimenti dalla critica nazionale e internazionale. Ha suonato in prestigiosi festival, teatri e jazz club in in Italia, Stati Uniti, Grecia, Spagna, Lituania, Svizzera, Malta e attualmente suona soprattutto con il Carlo Nicita Orange Quartett, in duo col chitarrista Valerio Scrignoli e col contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer “Tribute to Sonny Rollins” e con Archipel Orchestra.
Il suo sito internet: www.carlonicita.com

    Giulio Visibelli

Giulio Visibelli

Giulio Visibelli, si è diplomato in flauto traverso nel 1981 all’istituto “P.Mascagni” di Livorno. Frequenta i Seminari Nazionali di Musica Jazz a Siena con Claudio Fasoli e Gianluigi Trovesi. Nel settembre 1991 si trasferisce a Boston dove, alla fine del 1983, consegue il Diploma in Jazz Performance presso il Berklee College of Musci, studiando con John LaPorta, Joe Viola, Gary Burton, George Garzone, Andy McGhee e Bill Pierce. Segue inoltre lezioni con Joseph Allard e Jerry Bergonzi. Nel 1982 suona con l’orchestra diretta da Bruno Tommaso nel programma radiofonico “Un Certo Discorso” prodotto da Rai 3. In seguito si esibisce con numerosi gruppi collaborando, tra gli altri, con S.Battaglia, T. De Piscopo, P.Wertico, G. Gaslini, E.Intra, F.Cerri, F.Ambrosetti e molti altri. Con la civica jazz band ha avuto modo di suonare con grandi musicisti come Max Roach, Kenny Barron, David Liebman, Bobby Watson, Bob Brookmeyer, James Newton, Eddie Daniels, Markus Stockhausen, Evan Parker, Kenny Wheeler, Franco Ambrosetti, Paolo Fresu, Enrico Rava, Franco Cerri, Claudio Fasoli, Gianluigi Trovesi, Franco D’Andrea and Enrico Pieranunzi. Attualmente insegna presso i “Civici Corsi di Jazz” di Milano, il “CDPM” di Bergamo, i conservatori “N.Paganini” di Genova e “L.Marenzio” di Brescia.
Vanta una nutrita attività discografica, consultabile al sito internet www.giuliovisibelli.com

    Geoff Warren

Geoff Warren

Geoff Warren, è un flautista di nazionalità inglese che da molti anni vive e lavora in Italia, e fa quindi parte del panorama jazzistico italiano. Diplomatosi presso la London University, inizia la sua carriera suonando in vari gruppi appartenenti a Graham Collier; nel 2012 dirige la BBC Big Band al London Jazz Festival, in occasione di un tributo allo stesso Collier. Dal 1985 al 1993 ha insegnato jazz presso la Royal Academy di Londra, e ha tenuto masterclass di flauto jazz in tutta Europa. Risiede da anni in Italia, dove dirige un quartetto a proprio nome. E’ direttore dell’ Accademia del Flauto Jazz di Verona, tiene annualmente un corso estivo nella regione dell’Abruzzo. Ha lavorato intensamente nell’ambito della world music, compiendo tournée e registrando con, tra gli altri, il suonatore di tabla Bradal Roy. Geoff Warren è un artista Yamaha; la sua musica è disponibile sull’etichetta tedesca Tutu e su quella inglese Fmr. Ulteriori informazioni sulla sua attività musicale sono disponibili al sito internet: www.geoffwarren.com

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Ad oggi in Italia l’interesse per il flauto jazz è in costante aumento, con un numero sempre maggiore di giovani musicisti che si dedicano allo studio di questo strumento in ambito improvvisativo. Presso il conservatorio “G.Frescobaldi” di Ferrara è inoltre attivo, dal 2012, uno dei pochi Master biennali in Flauto Jazz presenti in Europa.
Il sito internet JazzItalia, punto di riferimento della comunità jazzistica italiana, presenta una nutrita sezione dedicata al flauto jazz, con lezioni online e articoli a cura di Michele Gori, Geoff Warren e Stefano Benini (www.jazzitalia.net/lezioni).
Per informazioni più approfondite sul flauto jazz in Italia, sulla sua storia e sui suoi principali esponenti, vi rimandiamo (oltre che ai siti internet dei musicisti sopracitati) al libro di Stefano Benini “Il Flauto Jazz” (Ed.Curci).

Per la versione in lingua inglese di questo articolo vai a: http://flutejournal.com/jazz-flute-in-italy-by-michele-gori/

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